COMPRESSORI VOLUMETRICI ROTATIVI A
VITE
Sono
normalmente utilizzati come compressori stazionari con portate da meno di 2,5 a
85 mc/min
ad una pressione fino a 10 bar (monostadio) a circa 28 bar (bistadio). Come
compressore portatile è disponibile da meno di 2,5 a 140 mc/ min alla pressione
fino a 12 bar (monostadio) e fino a 17 bar (bistadio). Il compressore trova
largo impiego nel campo minerario, nel campo delle costruzioni come macchina
portatile trainata generalmente da motore diesel. Si fa anche largo utilizzo di
questo compressore nel campo industriale, usualmente trainato da motore
elettrico. Come
detto la macchina monostadio consiste di due rotori che ruotano in una cassa
con due cilindri che si intersecano. Il rotore principale ha dei lobi che
ingranano con le gole del rotore secondario. Molte macchine hanno 4 lobi sul
rotore principale e 6 lobi sul rotore secondario. Un albero sul rotore primario
serve all’accoppiamento
di un motore elettrico o un motore diesel. Il rotore secondario viene condotto
dal rotore principale, senza che vi sia contatto fra le due parti metalliche
grazie al film d’olio fornito dall'iniezione d’olio. In alcuni casi, il rotore
secondario è trascinato da una coppia di ingranaggi elicoidali che tengono i
due rotori sincronizzati senza contatto. La
cassa nella quale ruotano i due rotori ha un’apertura per il passaggio
dell’aria aspirata ed un passaggio per lo scarico e punti per l’iniezione
d’olio. I rotori sono sostenuti da cuscinetti a strisciamento alle due
estremità. Un’estremità, oltre a sopportare i carichi radiali, impedisce il
movimento assiale. Il cuscinetto all'altra estremità è libero in modo da
permettere un’espansione termica. Nella
macchina a due stadi, l’aria scaricata dalla prima coppia di rotori, viene
immessa in una seconda coppia. Di solito la seconda coppia è montata sullo
stesso albero e le due coppie sono separate da una parete. L’olio è
iniettato sia nella coppia di rotori di alta pressione che in quella di bassa. Una tenuta
fra i due stadi riduce al minimo le perdite.
In
quasi tutte le macchine la bocca d’aspirazione è situata sulla parte superiore
del cilindro dal lato accoppiamento. La bocca di mandata è situata sulla parte
inferiore e sul lato opposto. All'estremità della bocca di aspirazione, l’aria
è aspirata fra il lobo del rotore principale e la gola del rotore secondario.
Come viene superata la bocca di aspirazione, l’aria è intrappolata fra i due rotori e le
pareti del cilindro. Proseguendo la rotazione si riduce il volume
e pertanto cresce la pressione e l’aria viene spinta verso la bocca di scarico.
Come i rotori passano
davanti alla bocca di scarico sia l’aria compressa che l’olio vengono espulsi.
Questo
ciclo, naturalmente, avviene anche per tutti gli altri lobi e gole. Nelle
macchine a due stadi, come detto, l’aria dal primo stadio passa nel secondo e
segue lo stesso ciclo. Solitamente le macchine a due stadi risultano più
efficienti di quelle monostadio.
Il
diagramma pressione-volume di un compressore a vite è simile a quello degli
altri tipi di compressori volumetrici. L’effettivo ciclo di compressione è
molto prossimo a quello di una trasformazione isoterma a causa della
refrigerazione dovuta all’iniezione d’olio.
L’efficienza
generale di tale tipo di compressore dipende essenzialmente dal gioco fra i
rotori. Molte
macchine sono progettate per una pressione relativa di
mandata di 7 bar. Come abbiamo già visto se si lavora a pressioni più basse
(es. 6 bar) o più alte (es. 8,5 bar) vi è una piccola perdita di rendimento. I
compressori a due stadi sono più efficienti, anche se più costosi, ma il
risparmio energetico spesso suggerisce tale utilizzo.
I
compressori portatili trainati da motore diesel, a bassi carichi, riducono la
loro potenza ed il consumo di carburante, strozzando la valvola di aspirazione
e riducendo la velocità del motore. Questo tipo di controllo permette una
riduzione della portata, senza alcun gradino, fino a girare a vuoto.
Un
compressore stazionario, se messo a vuoto solo con la chiusura della valvola di
aspirazione, richiederebbe circa 70 ÷ 80% della potenza
a pieno carico. Pertanto molti costruttori hanno sviluppato dei sistemi per
ridurre la potenza assorbita che comprendono la chiusura della valvola di
aspirazione, la depressurizzazione del serbatoio dell’olio e la riduzione della
quantità d’olio immessa nel compressore. La potenza a vuoto, in tali sistemi, è
di circa 15 ÷ 20% della potenza a pieno carico.
Si
sono inoltre sviluppati sistemi che, a seconda della richiesta d’aria, possono
variare la velocità del motore (ci vuole un inverter) ed adeguare così la
portata, avere l’avviamento e l’arresto automatici o una regolazione doppia.
COMPRESSORI VOLUMETRICI ROTATIVI AD
ANELLO LIQUIDO
In
uno statore di forma ellittica è montato un rotore con palette fisse che
trascina in rotazione un liquido (in genere acqua) e lo proietta per forza
centrifuga contro la parete dello statore, dando forma ad un vero e proprio
anello rotante. Poiché
lo
statore ha forma ellittica, il liquido assume un movimento tale da variare
periodicamente il volume del vano compreso fra paletta e paletta, comprimendo
l'aria in esso contenuta. La distribuzione
avviene attraverso luci previste nelle testate dello statore oppure in cavità
praticate nell'albero del rotore: l'aria affluisce fra le palette, viene
compressa e quindi espulsa quando il rotore nella sua rotazione supera la zona
di compressione. Per ogni
giro del rotore si ottengono due cicli di compressione. L'aria
da comprimere viene a diretto contatto con il liquido contenuto nella macchina
e poiché la velocità di rotazione è relativamente alta, una certa quantità di
liquido si mescola inevitabilmente con l'aria compressa. Pertanto il
compressore deve essere munito di un filtro separatore sul lato mandata e di un
dispositivo per mantenere costante il livello del liquido nella camera di
compressione. La regolazione è sovente ottenuta per laminazione
all'aspirazione, eventualmente accoppiata con un reflusso tra mandata e
aspirazione.
COMPRESSORI VOLUMETRICI ROTATIVI A
ELICOIDI ORBITANTI
Per
questa tipologia di macchine, la compressione dell'aria è ottenuta per
interazione di due elementi a spirale, uno fisso e l'altro con movimento
orbitale. Il moto del rotore provoca una progressiva compressione dell'aria in
quanto riduce il volume della camera di compressione. L’aria entra alla
pressione atmosferica nella camera di compressione attraverso una luce che si
trova sul lato esterno del rotore. Una volta che l’aria è stata aspirata, il
rotore orbitante chiude la luce di aspirazione. Un flusso continuo di aria
compressa esce dal rotore a spirale passando attraverso la luce di mandata che
si trova nel centro della spirale fissa. Questo processo di compressione viene
ripetuto all’infinito, generando una mandata di aria compressa priva di pulsazioni
e ovviamente di olio. I compressori a elicoidi orbitanti sono adatti alla
produzione di piccole portate d’aria (<1 bar) e per pressioni massime di 10
bar.
COMPRESSORI VOLUMETRICI ROTATIVI
TIPO ROOTS
Il
compressore Roots detto anche soffiante, consiste in uno statore in cui sono
alloggiati due rotori controrotanti, dotati di due e tre lobi ciascuno. In tal
caso l'aria è spinta dai lobi verso la mandata dove subisce un repentino
aumento di pressione. In altre parole la compressione non avviene grazie a una
progressiva riduzione del volume prima del collegamento con i condotti di
mandata, ma per reflusso dell'aria del compressore, con risultati di rendimento
molto modesti. Le soffianti Roots non sono utilizzabili per pressioni di esercizio
elevate (il limite si aggira Intorno
a 1 bar nei tipi monostadio e a 2,5 bar nei tipi a due stadi). Il movimento dei
due rotori è sincronizzato per mezzo di ingranaggi in modo da non avere
contatto tra i rotori o tra i rotori e la carcassa. Queste parti pertanto non
richiedono lubrificazione e di conseguenza, in analogia ai compressori a viti,
l'aria compressa è priva d'olio. I compressori Roots sono in genere raffreddati ad
aria.
COMPRESSORI VOLUMETRICI ALTERNATIVI
A PISTONE
Compressori nei quali l’elemento
premente ed in moto è un pistone avente moto alternato all’interno di un
cilindro. Sono macchine a flusso
intermittente, volumetriche, nelle quali l’elemento che effettua le fasi della
compressione è un pistone avente un moto alternato all’interno di un cilindro.
Cilindri
a semplice effetto:
sono quelli nei quali la compressione ha luogo solamente in una delle due corse
che effettua in un giro.
Cilindri a doppio effetto:
sono quelli nei quali la compressione ha luogo in entrambe le corse che
effettua in un giro.
COMPRESSORI VOLUMETRICI ALTERNATIVI
A MEMBRANA
Nei
compressori a membrana si usa un cilindro con una membrana elastica al posto
del pistone. Sono impiegati per piccole portate.
Per
la sua costruzione, l'aria compressa risulta priva di olio, pertanto è
utilizzato nell'industria alimentare, farmaceutica e chimica.
Un
diaframma in materiale plastico extraduro aspira e comprime aria filtrata
dall’esterno.
L’aria
è priva di qualsiasi sostanza che potrebbe inquinarla e quindi questa tipologia
di compressori è molto usata in rami dove è prevista la purezza dell’aria tipo
odontoiatria.
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